"Devo confessare di aver
sottovalutato il Presidente del consiglio, Giorgia Meloni, e il
ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti, perché in realtà si
stanno rivelando due grandi sostenitori del Superbonus, seppur
nelle peculiari applicazioni del Superalibi e della Superbufala
110%. Nel primo caso siamo convinti che Giorgetti, come fatto
dal suo collega Urso, ritenga sia colpa del Superbonus se
l'Istat certifica che a marzo 2024 siamo arrivati al 14esimo
mese consecutivo di calo della produzione industriale su base
annua, una tendenza inarrestabile rispetto alla quale un Governo
degno di questo nome dovrebbe porsi qualche domanda, invece di
fare leva su un puerile scaricabrile; nel secondo caso abbiamo
l'Ocse che, esattamente come aveva già fatto l'Istat, ci dice
che i salari reali degli italiani nel 2023 sono diminuiti dello
0,4%, mentre la media Ocse è aumentata dell'1,2%. E pensare che
Meloni, sia in televisione, sia in Parlamento, parlava di salari
italiani aumentati di tre, quattro o addirittura sette volte in
più rispetto agli altri Paesi. Vorrei a questo punto
sommessamente far presente a Governo e maggioranza che in fondo
non c'è da stupirsi più di tanto, se già a partire dal Def 2023
il ministro Giorgetti fissava come obiettivo della sua politica
economica la 'moderazione salariale' per evitare inesistenti
spirali prezzi-salari. Dopo i dati Istat e Ocse cade la maschera
e Giorgetti ricorda un po' quel Mario Monti che da presidente
del consiglio disse in un'intervista alla Cnn che stava
distruggendo la domanda interna italiana attraverso il
consolidamento fiscale. A ulteriore riprova di ciò sempre
l'Istat, non Tele5Stelle, ad aprile ha scritto che il saldo
degli interventi redistributivi effettuati dal Governo nel 2023
ha sottratto alle famiglie 118,8 miliardi di euro, 16,5 miliardi
in più rispetto all'anno precedente. Insomma, siamo di fronte a
un esperimento in stile cileno o argentino, a seconda della fasi
storiche, esperienze a cui evidentemente Meloni e Giorgetti
vogliono tendere". Lo comunica in una nota Emiliano Fenu,
capogruppo M5S in Commissione finanza della Camera.
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