Il 1° aprile entrerà in vigore il
nuovo Codice deontologico dei circa 130.000 commercialisti
italiani, approvato dal Consiglio nazionale della categoria,
essendo finita la pubblica consultazione del documento. Le
principali novità del testo, recita una nota, "sono quelle
relative alla nuova norma sull'equo compenso - utile anche in
vista dell'ormai prossima campagna di rinnovo delle cariche nei
collegi sindacali - e quelle relative alla pubblicità e alla
comunicazione, in particolar modo sui social media".
Il presidente dei commercialisti Elbano de Nuccio sottolinea:
"Abbiamo ricevuto decine e decine di osservazioni", e "abbiamo
adesso un Codice più rispondente al contesto sociale nel quale
operiamo, fisiologicamente mutato nel corso degli anni. Equo
compenso, sanzione unica per violazioni plurime nell'ambito del
medesimo procedimento disciplinare, rapporti tra colleghi,
utilizzo dei social network, abusivismo professionale e
pubblicità - aggiunge - sono alcuni degli aspetti più rilevanti
sui quali ci siamo concentrati. Mi piace anche sottolineare il
recepimento dell'osservazione di alcuni giovani colleghi che
hanno giustamente chiesto che il nuovo Codice non faccia
distinzioni tra iscritti giovani e anziani, entrambi tenuti al
rispetto reciproco", incalza.
Per il consigliere nazionale delegato alla deontologia
Pasquale Mazza, "le modifiche apportate dopo la pubblica
consultazione lasciano inalterati i principi, ma contribuiscono,
nella nuova formulazione, a renderli più chiari e intellegibili
per i nostri colleghi. In tema di comunicazione e uso dei
social, ad esempio, chiariamo che, fermo restando ovviamente il
diritto di critica, bisogna attenersi a comportamenti
deontologicamente corretti sia verso l'esterno, a cominciare
dall'approccio da avere verso le Istituzioni, sia verso
l'interno, con comportamenti che devono essere rispettosi anche
tra colleghi", si chiude la nota dei professionisti
economico-giuridici.
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