Quello degli investitori
istituzionali italiani, in particolare le Casse previdenziali
private e privatizzate dei professionisti, i fondi pensione e le
compagnie di assicurazione "è un mercato che pesa per circa il
50% del Pil, con un patrimonio che si aggira intorno ai 1.200
miliardi" alla fine del 2022, che si è collocato "stabilmente su
un sentiero di razionalizzazione e consolidamento, con una
progressiva diminuzione negli ultimi 10 anni del numero di
operatori, un robusto incremento del patrimonio che 15 anni fa
era inferiore ai 500 miliardi e con rendimenti - nel medio
termine - che riflettono la buona diversificazione degli
investimenti". A parlare così il segretario generale della Febaf
(Federazione banche assicurazioni e finanza), Pierfrancesco
Gaggi, ascoltato stamani, insieme al direttore generale
dell'Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici) Dario
Focarelli, dalla commissione parlamentare per il controllo delle
forme previdenziali.
Nel dettaglio, poi, ha ricordato, il comparto delle Casse
gestisce circa 104 miliardi, quello dei fondi pensione 206, per
un patrimonio globale di quasi 310 miliardi. L'impegno della
Febaf, ha argomentato ancora Gaggi, ha portato alla nascita "da
diversi anni" di "un gruppo di lavoro dedicato ai sistemi di
garanzia per il finanziamento delle piccole imprese attraverso
il credito bancario, con particolare attenzione al Fondo di
Garanzia", e un altro "focalizzato sul ruolo degli investitori
istituzionali, quali compagnie di assicurazione, Casse
previdenziali e fondi pensione, e dei loro investimenti
nell'economia reale del Paese".
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