E' una tecnica altamente
sofisticata che consente di trattare lesioni di piccolissime
dimensioni, con dosi di radiazioni elevate, concentrandole sulla
malattia con una precisione millimetrica. Questo consente di
trattare la parte lesionata, risparmiando al massimo i tessuti
sani circostanti.
Il primo trattamento con questa tecnica, eseguito nei giorni
scorsi su una donna, nel reparto di radioterapia dell'ospedale
Belcolle di Viterbo, è stato possibile grazie a due nuovi
acceleratori lineari in dotazione all'ospedale, e alle
specifiche competenze acquisite dall'equipe del reparto diretto
da Maria Elena Rosetto. La paziente ha ben tollerato il
trattamento con una totale assenza di complicanze.
Dopo il primo trattamento, si è avviato un percorso per altri
pazienti oncologici adatti per questa specifica procedura.
"Questo importante obiettivo - spiega Maria Elena Rosetto -, in
termini di progressione costante della qualità delle cure
erogate presso la nostra struttura, è stato raggiunto grazie
alla dotazione da parte dell'Azienda di due nuovi acceleratori
lineari di ultima generazione, recentemente installati, e dopo
un lungo lavoro di preparazione e di acquisizione di competenze
specifiche. Un percorso formativo che ha coinvolto soprattutto i
professionisti medici e fisici, ma anche i tecnici e gli
infermieri".
La radioterapia stereotassica cerebrale, infatti, è una
procedura che richiede l'interazione di tutte le figure
professionali dell'unità operativa di Radioterapia, ma che, allo
stesso tempo, prevede la partecipazione e la collaborazione dei
professionisti della Asl viterbese delle unità di Fisica
sanitaria e anche e di Diagnostica per immagini. In particolare,
quest'ultima, interviene per l'esecuzione di un accurato esame
diagnostico di risonanza magnetica cerebrale, necessario per la
pianificazione del trattamento.
"L'attivazione di questa nuova procedura -commenta il
commissario straordinario della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi
- è un importante traguardo che raggiungiamo, complessivamente
come sistema sanitario locale, e, in particolare, come offerta
di salute per i pazienti oncologici candidati ad effettuare
questo trattamento. Pazienti che, fino ad oggi, dovevano essere
presi in carico presso altri centri. Il risultato ottenuto,
quindi, è stato possibile non solo a seguito dell'investimento
che l'azienda ha assicurato in termini di dotazione tecnologica
di ultima generazione, ma anche grazie alla disponibilità e alla
volontà dei nostri professionisti di crescere nell'acquisizione
di nuove competenze. Tutto ciò si traduce in un beneficio di
salute per i nostri assistiti. È questa la strada che, insieme,
dobbiamo proseguire a percorrere".
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